Un giardino nel cuore
Conosco un giardino che è un luogo del cuore: un luogo, chiuso da una recinzione e da un cancello in ferro battuto, in cui si affastellano, anno dopo anno, decennio dopo decennio, i ricordi di una vita, di una numerosa famiglia, di una interminabile amicizia.
Ritrovarsi in questo giardino dei ricordi è sempre un’esperienza che restituisce la forza di guardare al futuro in modo positivo.
Questa volta l’occasione per varcare quel cancello è la festa per il nuovo nato, ma qualsiasi occasione va colta se si tratta di trascorrere un’intera giornata con persone care, semplicemente godendo della loro presenza.
Il prato è colorato da aiuole di rose e di spettacolari peonie, alcune delle quali recise ed elegantemente raccolte in vasi sparsi qua e là all’interno della casa.
Il viale dei tigli, quest’anno un po’ sottotono per via della drastica potatura, ha sempre la sua allure solenne e un po’ blasé.
Sin dal viale di tigli si sentono i passi briosi di torme di bambini che si rincorrono armati di “pericolosissimi” fucili ad acqua, ricaricati alla provvidenziale fontanella ad ogni giro del giardino: l’aura di solennità è già allegramente sparita.
L’aria è tiepida e il cielo è appena velato, a tratti, da sottilissime nuvole quasi estive. L’antica casa, affettuosa, ci accoglie.
Nel prato, un gruppo di bambini si cimenta in coreografiche acrobazie.
Qualcuno osserva i giochi esuberanti dei compagni da una postazione panoramica senza voler essere visto.
Un vecchio albero di ciliegio grondante di frutti nettarini si presta, paziente, a far asciugare i panni dei “soldati” colpiti dai getti d’acqua delle pistole.
Vasi di petunie e di bulbi fanno capolino nei sentieri attorno alla villa.
Un gufo di resina a grandezza naturale, posizionato a mo’ di vedetta, tiene distanti – così si racconta, ma pare sia vero – i molesti piccioni.
Poco lontano dal gufo guardiano, un uccellino in ferro spunta da una grondaia ed è così realistico che quasi sembra cantare.
Una composizione dall’aspetto esotico con piante succulente e pietre di montagna adagiate in un piatto di terracotta sta lì, sulla balaustra della terrazza, a rammentare l’amore dei padroni di casa per i lunghi viaggi.
In ogni angolo del giardino sono collocati, in modo discreto, tavoli carichi di prelibatezze, cosicché, passeggiando e ciarlando, ciascuno può assecondare la propria golosità e rinfrescarsi all’ombra di querce e frassini.
La torta arriva facendo un ingresso trionfale per la gioia di grandi e piccini.
Il tempo scorre pigro e felice, scandito dalle gioiose grida dei bimbi, dalle risate dei ragazzi più grandi, dal chiacchiericcio degli adulti.
L’antica casa osserva, ormai, benevola, la terza generazione di amici. E tutti loro hanno il suo giardino nel cuore.